Quando penso ai ricordi di famiglia mi immagino tutti i componenti radunati, magari intorno al camino in una fredda sera d’inverno, a raccontarsi aneddoti e storie di quando i figli erano piccoli o quando, durante una vacanza, successe qualcosa di particolarmente significativo, insomma chiacchiere intorno al fuoco. Pensando a queste cose ho studiato un tipo di servizio dal nome “A Year in the life” che altro non è se non l’estensione del servizio “A Day in the life” pensata però nell’arco di 12 mesi.
Questo mese si è concluso il primo A Year in the life, partito lo scorso settembre con la nascita di Nico, è proseguito raccontando attraverso una serie di giornate, il suo primo anno di vita. Riguardando ora le immagini dell’intero periodo è incredibile il numero di cose accadute ed i cambiamenti, non solo nel bambino, ma anche nei genitori che sono avvenuti. La vita fluisce inesorabile! Sono estremamente soddisfatta di questo lavoro di documentazione che per certi versi fissa nel tempo non un attimo, ma un anno intero di un nucleo famigliare.
Come ultimo atto, qualche giorno fa, si è celebrato il primo compleanno e la sensazione che il tempo passato sia stato ben più di 12 mesi è tangibile. A volte ho avuto il timore di perdermi durante questo viaggio, ma alla fine, adesso che traggo le conclusioni di questo progetto, mi rendo conto del valore inestimabile che queste immagini rappresentano per una famiglia. E’ stata un’esperienza entusiasmante e frustrante allo stesso tempo, non è facile mantenere il giusto grado di tensione nervosa per un periodo così lungo.
Ancora una volta, anzi più di tante altre, mi sono resa conto di come in famiglia, come in qualunque altro ambiente, si scattino migliaia di fotografie ogni anno. Tutte queste immagini innanzitutto rimangono quasi sempre relegate su di un cellulare o nella migliore delle ipotesi sul computer irrimediabilmente spento e poi, di non secondaria importanza, il 99,99% di queste fotografie avranno come dico sempre una mancanza incolmabile, chi infatti scatta non sarà mai parte di quella fotografia. Questo mi da ancora più forza e carica nel spingere le famiglie non solo ad incaricare un fotografo per questo tipo di fotografie, ma anche a stampare i propri ricordi perché guardare una fotografia stringendola con mano è come sedere intorno ad un falò e raccontare storie.
Nel frattempo ho iniziato un altro Year in the life che si concluderà la prossima estate a luglio, stay tuned…
[…] che davvero mi ha aiutato a trovare il percorso di ritorno alla fotografia di famiglia è stata la nascita del mio figlioccio. Fotografare lui e la sua famiglia così come erano, documentare la loro vita quotidiana, ha reso […]