Diario di una fotografa senza figli
Oggi mi avventuro sul terreno femminista. Perciò se l’argomento ti urta …. vai oltre.
Ho letto un libro recentemente. Un libro di fotografia. Un libro scritto da un uomo con tanta esperienza come curatore.
Il libro vuole essere una storia della fotografia dal momento della sua scoperta ai giorni nostri.
Il risultato finale, dal mio punto di vista, è un’accozzaglia di cose trite e ritrite inframezzate da una buona dose di autocelebrazione e contornata da maschilismo.
Dal punto di vista di una persona che si è formata leggendo maggiormente libri in inglese, l’autore non riesce a trasmettere nulla di nuovo. Il testo è pieno dei soliti luoghi comuni, citazioni e frasi fatte.
Una delle cose che mi disturba di più è che in tutto il libro nomina si è non una decina di fotografe! Dei 21 “mostri sacri” solo una è una donna (Letizia Battaglia). Tutto il resto sono accenni sparsi a fotografe che quasi quasi “passavano lì per sbaglio”.
Se mi sono tolta questo sassolino dalle scarpe è perché spero di leggere anche in italiano libri sulle donne che hanno fatto la storia della fotografia.
Una raccolta di più di 2000 nomi è uscita da poco (luglio 2021) “Donne fotografe: Pioniere (1851-1936)-Rivoluzionarie (1937-1970)-Visionarie (1970-2010) a cura di Clara Bouveresse e Sarah Moon.
Inoltre vorrei che eventi come la Biennale della Fotografia Femminile di Mantova @bffmantova non fossero più eventi “rari”.
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