avv. Chiara Magrì

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avv. Chiara Magrì nel suo studio a Modena
Chiara Magrì, sono una donna, una mamma di due ragazzi fantastici, faccio l’avvocata  e la formatrice legale. Amo Il mio lavoro, mi dà la posibilità di conoscere tante persone, tante storie e di essere utile e di supporto.
Mi occupo da anni di tematiche femminile per cui mi piace fare divulgazione e sensibilizzazione. Scrivo su una pagina facebook che si chiama Insieme per le donne.
Nel tempo libero adoro camminare, sono appena rientarta da un cammino di 200km in solitaria, amo leggere e praticare yoga.
Il cammino ti dà la possibilità di andare avanti nonostante tutto e toglierti dall’immobilità che è sempre nociva. Occorre fare e sbagliare per crescere. Voglio salutarvi con una frase di uno scrittore che amo molto Wayne Dyer :” Chiunque sei, a qualunque età, sei sempre a un battito di cuore dalla tua svolta”.
1. Hai mai pensato che le donne non possono essere d’ispirazione?
Sempre pensato sin da piccola, le donne possono fare grandi cose per la loro natura innata a sentirsi parte del tutto potendo generare la vita.
 2. Che pregiudizi (preconcetti) hai dovuto affrontare?
Il mio settore è stato per molti anni dominato dal ruolo maschile, ora per fortuna non è più così, tuttavia forse per certe persone avere a che fare con una avvocata donna ( ancora peggio se giovane) può essere motivo di poca fiducia nelle sue capacità. Diciamo che per quelle persone l’immaginario dell’avvocato perfetto è uomo cinico e spietato. Per queste persone le qualità dell’ascolto e della fiducia  reciproca non sono qualità apprezzabili.
 3. Ti sei mai assunta dei rischi?
Sempre, tutti i giorni nel mio lavoro. Ma mi piace parlare più di responsabilità . Ogni qualvolta assumo un incarico dò tutta me stessa per riuscire ad ottenere un risultato, che può essere di qualunque tipo. Sento di avere la responsabilità della fiducia del mio cliente e di fare il meglio possibile sempre.
 4. Che ostacoli hai dovuto affrontare per arrivare dove sei adesso?
Tanta formazione umana e professionale, tanta pratica sul campo. A volte difficoltà di comunicazione. E’ un lavoro bellissimo il mio e preferisco pensare a piccoli traguardi, passo per passo negli anni. A volte mi è capitato di perdere una causa per questioni puramente formali e non di ” sostanza”, a volte di non potere ottenere un risultato soddsfacente, ho affprnotato la frustazione. Ma se devo fare un bilancio di questi ventuno anni di professione questo è sicuramente positivo e stimolante. Sono grata al mio lavoro, mi permette giorno per giorno di conoscere le persone e di poter fare qualcosa per loro.
 5. Se la tua vita fosse un libro, come si chiamerebbe?
In cammino, storia di una donna in continua rinascita.