La poesia è nella mia vita fin da quando ho perso il primo dentino da latte.

Per qualche ragione la poesia era molto apprezzata nel regime comunista. A dire il vero ci è stato permesso di “imparare” solo quelli definiti patriottici, ma anche quella era poesia!

Ricordo che il primo poema che ho scritto è stato un “inno” alla rivoluzione. Avevo 10 anni e ho recitato davanti alla classe, così orgogliosa di me stessa. Ora non ho idea di dove sia finita quella poesia, in realtà me ne sono completamente dimenticata fino a quando non mi sono decisa a scrivere questo post. Forse dovrei chiedere a mia madre, forse ha ancora i miei quaderni delle scuole elementari.

Dopo quella fase ho fatto una pausa, immagino stessi vivendo il mio primo “blocco dello scrittore” o niente di così importante come una rivoluzione.

Le cose sono cambiate quando ho avuto i miei primi brufoli.

I miei anni dell’adolescenza erano pieni di scrittura di poesie. Era il mio modo preferito di esprimere la mia emozione. Ma la maggior parte è stata distrutta nel processo di divenire quella che sono oggi. Solo un taccuino è sopravvissuto a quel periodo ed ha viaggiato con me nel mio nuovo paese.

Appena arrivata in Italia ho smesso nuovamente di scrivere. È stato difficile farlo nella nuova lingua e stavo facendo del mio meglio per non usare la mia lingua madre in modo da poter essere il più fluente possibile in italiano.

Di tanto in tanto un verso o due arrivavano sul foglio…. ma non è durato a lungo.

Il tempo è passato senza poesie nella mia vita tranne un po’ di Maya Angelou qua e là.

Verso la fine del 2019, ho sentito nuovamente il bisogno di esprimermi attraverso questa forma d’arte. La “colpa” di questo bisogno so per certo che ricade su Jenna. Mi ha incoraggiato ad esprimermi con qualsiasi arte che mi venisse in mente.

È stata lei a presentarmi Rupi Kaur 3 o 4 anni fa. E quando qualche settimana fa Rupi ha annunciato il suo workshop di Ig, sapevo che non avrei potuto perderlo!

Da questo laboratorio sono uscite alcune cose: ali morbide che battono veloci come stelline scintillanti, pagine piene di scarabocchi, cascate salate che cadono dolcemente sulle stesse pagine scarabocchiate e… anche alcune poesie.

A list of things I can share with the world

Smiles, even on a ray day.

Books because they make me fly away.

Love in any form and shape.

Photo, because they give, not take.

I share what I don’t know so I can learn.

My morning face no makeup on.

A coffee, long and black, to stay.

A chat, a friend a laughing game.

A hug so warm, so deep, so strong

To crush the fear, to sing a song.

So many things to share I have

And so much more that words can’t tell.