La fotografia documentaria di famiglia apre una finestra per far entrare la luce in modo che tu e gli altri possiate vedere quello che conta nella storia di una famiglia.

Vivevamo in piccole comunità, villaggi, affidandoci a chi aveva più rughe per raccontare storie, per trasmettere ricordi. Può sembrare che questo accadesse migliaia di anni fa, ma da allora sono passati meno di 100 anni.

La necessità di preservare le nostre storie è ancora lì, radicata nel nostro DNA, semplicemente non la riconosciamo come tale.

Non ci incontriamo più la sera per raccontare le storie dei nostri antenati perché la maggior parte delle famiglie vive da sola e la sera si riunisce intorno alla TV in cerca di una bella storia.

Sentiamo però ancora il bisogno di registrare la nostra vita con la telecamera, sentiamo il bisogno di salvare alcune parti di noi in modo che i nostri figli possano ricordarci.

Ed è per questo che penso che la fotografia documentaria sia una luce. Il fotografo documentarista apre questa finestra sulla vita delle persone che permette loro di vedere se stesse, di salvare una parte dei loro ricordi per la generazione a venire in modo che non dimentichino ciò che è importante nella vita.

Nel momento in cui lasci che la luce della fotografia brilli sui sentimenti, sulle emozioni, sulla routine, rendi speciale la tua vita quotidiana che vale sempre la pena ricordare.

I Documentary Family Photographers non salveranno il mondo, ma aiutano a preservare il passato in modo che nessuno di noi possa dimenticarlo.

Domenica sera il magazine Vanity Fair Italia ha pubblicato un articolo sulla fotografia documentaria di famiglia e grazie al premio ricevuto al concorso di This is Reportage Family, la mia foto vincitrice fa da copertina all’articolo. 

All’interno ci sono le foto di altri 39 artisti, fotografi documentaristi di famiglia. 

Il fatto di essere stata selezionata mi rende molto orgogliosa. Inoltre ricevere questi riconoscimenti in un anno particolare come questo accende una luce su una tipo di fotografia a molti sconosciuta (soprattutto in Italia).