Dario di una fotografa senza figli ma con una camera oscura

E un po’ di tempo che sto allestendo una camera oscura per diventare completamente indipendente nel processo di scatto, sviluppo e stampa.
Per quanto riguarda lo sviluppo dei rullini l’allestimento non è stato molto difficile in quanto ci sono ancora un paio di negozi che forniscono il materiale necessario per la camera oscura.
Ma per quanto riguarda la stampa, la cosa non è così semplice come sembra.
Ci vuole un ingranditore! E per quello che so io, ad oggi sul mercato c’è solo una marca che lo produce nuovo. Tutto il resto sono oggetti di una certa età che, un po’ come per le macchine usate, hanno bisogno di un’attenta valutazione prima di essere acquistati.
Per questo che ci è voluto un bel po’ prima di trovare quello che faceva al caso mio.
Ma, ieri sera, ho provato di nuovo l’emozione di vedere l’immagine comparire sul bianco della carta fotografica.
Erano più di 17 anni che non assistevo a questo piccolo miracolo, e ammetto che mi ha lasciato senza fiato.
Adesso la prima stampa ufficiale, uno scorcio di Venezia, verrà firmata, catalogata e incorniciata.
Finalmente la storia è completa: dallo scatto alla stampa tutto rigorosamente in manuale, tutto rigorosamente unico.