Ho lasciato Bucarest per Venezia … per un sogno. Stavo pensando al mio futuro, stavo pianificando, in qualche modo, una carriera. Ero così orgogliosa di me stessa! 

Finalmente stavo sui miei piedi, senza nemmeno rendermene conto che se lo facevo era grazie all’educazione che mi avevano dato i miei genitori.

Poi ho lasciato Venezia per Modena … per amore. “Che delusione” ho pensato. I miei genitori mi hanno insegnato che l’amore ti fa fare cose stupide. Ma pur sapendo che era stupido, l’ho fatto comunque, perché ero innamorata.

Facendo un salto in avanti di 17 anni sono ancora innamorata e … ho una carriera incredibile.

E anche se il mio lavoro è completamente diverso da quello che pensavo di voler fare, anche se mi manca ancora Venezia, so di aver fatto la cosa giusta.

Piazza San Marco, Venezia, completamente deserta

La settimana scorsa siamo tornati lì, dove è iniziata la mia vita adulta, dove mi sono innamorata, dove tutto è cambiato.

Per non complicarci la vita abbiamo preso con noi solo 2 macchine fotografiche analogiche (una vecchia quanto me e un’altra che ha quasi 20 anni in più di Filippo) e tanti rullini Kodak TRI-X 400.

La dolce vita a Venezia
Kodak T-Max 400

Dimentichiamo quanto cambiamo durante la vita. E penso che non ci rendiamo ancora conto di come la pandemia ci abbia cambiato. E vorrei dire che ho trovato Venezia uguale a sempre ma anche Lei è cambiata.

I canali erano quasi puliti che abbiamo visto perfino dei pesci (per la prima volta). [Non i delfini, quelle sono solo stronzate.] Ma ciò che mi ha lasciato senza parole sono state le strade! “Le calle”, dove un tempo un fiume di persone ti costringe a muoverti solo in una direzione, erano invece quasi vuote.

Ho vissuto lì per 3 anni e questa è stata la prima volta che sono stata in grado di vedere “nuovi” palazzi, percorsi diversi, diversi punti di vista.

Alba a Venezia
Lavinia e Filippo a Venezia

Ho ancora la pelle d’oca a pensarci.

Piazza San Marco, Venezia